Lanzarote: cosa da vedere nella più spettacolare isola delle Canarie
Lanzarote: cosa vedere nella più spettacolare isola delle Canarie
Ci ho messo un po’ a capirla quest’isola, lo confesso.
Sto parlando di Lanzarote, Isole Canarie. Latitudine: Tropico del Cancro. A meno di 100 km dalla costa africana.
L’isola che ancora resiste al turismo di massa (proprio quello che cercavo). Isola scura, vulcanica, arida.
Quando sono partita ero combattuta tra la curiosità di vedere qualcosa di nuovo e varie perplessità, perchè non ero sicura che un posto del genere, così selvaggio, mi potesse piacere. Non sapevo esattamente cosa aspettarmi ma di certo sono partita con lo spirito giusto: in ogni caso avrei visto paesaggi nuovi e vissuto una bella esperienza.
E’ stato un viaggio diverso anche per quanto riguarda le valigie: mi sono imposta di portare con me poche cose, in modo da avere meno zavorra possibile. Il primo viaggio con solo bagaglio a mano. Che per alcuni veri viaggiatori wild and free è la normalità, ma per quelle come me, così legate al cambio abito, agli accessori e a varie cianfrusaglie che ti appesantiscono la vita, non è una rinuncia facile.
Bene, vi dico subito che l’esperimento del solo bagaglio a mano è andato alla grande, mi sono addirittura resa conto di avere con me diverse cose inutili che alla fine non ho utilizzato, nonostante avessi tagliato notevolmente il numero di inutilità. Prossimo obiettivo: viaggio alla zingara con solo lo zaino.
Al nostro arrivo siamo stati accolti dalla Calima africana, che ci ha in effetti un po’ spiazzati e reso i primi giorni piuttosto duri. Si tratta di un fenomeno meteo (dicono) piuttosto raro, che avviene circa 5-6 volte all’anno (e guarda un po’ il caso, proprio quando ci siamo noi), caratterizzato da scirocco che porta aria bollente e sabbia dal Sahara e si carica di umidità dell’Oceano. In pratica non si respira, la temperatura può arrivare fino a 40 gradi, l’umidità supera anche il 90% e permane una fitta nebbia che impedisce di vedere il paesaggio. Il secondo giorno in effetti ho quasi avuto la sensazione di sentirmi male.
Ci sono voluti ben quattro giorni affinchè gradualmente questa situazione tornasse alla norma. Finalmente la densa foschia ha lasciato spazio al vento, fresco, profumato, che ha reso il cielo azzurro sfumato; l’umidità si è trasformata in nuvole bianche.
I paesaggi che ho visto sono davvero suggestivi, ma Lanzarote è un luogo così particolare che ogni descrizione sicuramente rende l’idea solo parzialmente, così come le fotografie, che ho cercato di fare al meglio, non gli rendono giustizia. E’ un posto davvero strano.
L’isola è lunga più o meno 50 km, quindi non è grande, ma vi assicuro che per vederla bene una settimana non basta. Essendo ricca di punti panoramici, spiagge, siti di interesse naturalistico e geologico, nonchè di paesini caratteristici, occorre talvolta accontentarsi di qualche toccata e fuga, e per me che amo perdermi nell’osservare e cercare angolini carichi di ispirazione è una seccatura dover andare di fretta anche in ferie.
Lanzarote: le spiagge più belle
Lanzarote ha tante spiagge per tutti i gusti. Tuttavia, credo che si possano apprezzare al massimo le potenzialità di questo luogo che a tratti pare fuori dal mondo, se oltre alla vita da mare si cerca anche qualcosa di più, con un pizzico di curiosità e spirito della scoperta.
Nel versante est, quello più vicino all’africa per intenderci, ci sono tante spiagge adatte a tutti. Alcune naturali, altre con sabbie portate in fase di ripascimento. Costa Teguise e Puerto del Carmen sono località piuttosto turistiche, molto apprezzate da clientela internazionale, con numerosi resort vista mare, spiagge sabbiose, locali, ristoranti, negozi e ogni tipo di servizio. Una delle mie spiagge preferite di questa zona invece, è la meno frequentata Playa Honda, vicino alla capitale Arrecife, in zona aeroporto. Una spiaggia tranquilla, chilometrica, affiiancata da una lunga pista ciclabile che da Arrecife arriva sino a Puerto Del Carmen (circa sedici km). Bellissimo andare in spiaggia in bicicletta.
La zona sud vanta la presenza di playas Papagayo, un insieme di spiaggette un po’ fuori mano ma di indiscutibile bellezza, molto amate dai naturisti. Le acque turchesi trasparenti sono paragonabili a quelle della Sardegna. Sempre a sud troviamo Playa Blanca, una località molto carina, dove probabilmente vi sono i resort più belli e di lusso di tutta l’isola, con facile accesso al mare. E’ una zona dove le acque sono davvero cristalline e poco mosse.
Spostandoci nella zona ovest troviamo un paesaggio completamente diverso. Siamo in Oceano aperto, il vento fa sentire la sua forza, certe raffiche rendono a tratti instabile il mio equilibrio. Il regime delle onde insieme alla potenza delle colate laviche hanno disegnato una costa ricca di golfi, dove si infrangono onde schiumose. Vedi la forza dell’acqua e ti spaventa. Però è di una bellezza mozzafiato. Naturalmente è una zona adatta solo come punti panoramici, non per la balneazione. Per trovare una bella spiaggia bisogna salire verso nord fino a Caleta Famara, circa cinque km di morbida sabbia sulla quale affondare i piedi. Spiaggia molto amata dai surfisti perche esposta al vento.
A nord c’è la bellissima isola La Graciosa, dalle sabbie bianche e dalle acque cristalline, che merita un’escursione di una giornata in catamarano. E’ possibile vedere l’isola dall’alto da un punto panoramico bellissimo chiamato El Mirador Del Rio.
Lanzarote: punti di interesse naturalistico da non perdere
Lanzarote, come del resto tutte le isole Canarie, è un’isola vulcanica. Le Canarie fanno parte della Dorsale Medio-Atlantica e sono geologicamente molto interessanti, perchè si sono formate in diverse fasi. La più recente, che corrisponde all’ultima eruzione, risale al 1730 e si stima sia durata circa sei anni, portando alla luce qualcosa come due miliardi di metri cubi di lava. Evento che ha radicalmente cambiato la morfologia dell’isola rispetto al passato. Ora la vediamo ancora così, in gran parte allo stato naturale. Selvaggia, primordiale, grigio antracite con riflessi rossastri. Rocce basaltiche e ossidi di metalli dai colori cangianti.
Il Parco Nazionale di Timafaya è talmente bello che da solo vale tutto il viaggio. Si fonde con il Parco Naturale de Los Volcanes e nell’insieme si parla di un’estensione di terreno allo stato naturale che supera abbondantemente i 50 km quadrati dove si alternano vulcani, rocce e lava solidificata e formano un paesaggio extraterrestre, quasi infernale, inquietante, diverso da qualsiasi cosa io abbia mai visto. Le montagne di fuoco. Si è catapultati in un’altra dimensione, su un altro pianeta. Difficile spiegare a parole l’emozione che ho provato entrando dentro la caldera di uno dei vulcani più grandi (ce ne sono più di 140). I nuvoloni cupi e le forti raffiche di vento sempre presenti in questa zona contribuiscono a rendere ancora più inquietante il tutto. Ed è proprio per questi motivi che fu scelto questo luogo per girare alcune scene del celebre film “2001 Odissea nella spazio”.
Jardin De Cactus, da cava abbandonata a orto botanico. Quasi 10mila specie di cactus. Una delle tante idee dell’artista César Manrique, pilastro fondamentale dell’isola. Purtroppo abbiamo potuto vederlo solo dall’esterno per via di un lungo sciopero che ha tenuto chiuse al pubblico la maggioranaza attività culturali (proprio nei giorni in cui eravamo la noi, strano eh?)
Los Hervideros, punto panoramico mozzafiato. La forza delle onde ha scavato grotte tra le rocce, nelle quali si insinuano raffiche di vento producendo suggestivi fischi che si mischiano al fragore delle onde stesse. La schiuma bianca dell’acqua fa contrasto con la roccia nera e con il turchese intenso dell’Oceano. Meraviglioso.
El Golfo, piccolo paese di pescatori rinomato per i numerosi ristoranti che propongono ottimo pesce freschissimo. Nella stessa località è presente un lago giallo per via di licheni presenti sul fondo che contrasta con il nero delle rocce circostanti. Indubbiamente particolarissimo.
Piccoli paesi come Teguise e Yaiza meritano assolutamente una visita. L’architettura non è graziosa ma è caratteristica. Edifici bianchi e bassi che ricordano vagamente Marocco e Tunisia, ma senza fronzoli e decorazioni. Palme e fichi ovunque, nel terreno grigio scuro. E poi le vigne in località La Geria: basse, bassissime, circondate da muretti come protezione dal vento.
Nel prossimo post vi racconterò qualcosa di Arrecife, la capitale. Ecco alcune foto, che non renderanno mai giustizia ai colori e alla bellezza selvaggia di questo luogo. Le foto in spiaggia (purtroppo) sono state fatte con l’Iphone, era impossibile portare la macchina fotografica, che si sarebbe rovinata per via della sabbia e del sole cocente.
0
ottima descrizione , quest’isola mi ha fatto anche impressione, ci tornerei subito.