Provenza. Cosa vedere, cosa fare, dove dormire e altri consigli utili
Provenza. Cosa vedere, cosa fare, dove dormire e altri consigli utili
La Provenza, ancora una volta.
La certezza di ritornare in luoghi famigliari, dove si sta sempre bene. Dove si riscoprono sensi dimenticati.
Ho già scritto numerosi post sulla Provenza, potrei quasi scriverci un libro. Di riflessioni motivate da sensazioni sempre diverse. Perchè in Provenza la noia non esiste, nonostante io ormai ci sia stata molte volte. Esiste la scoperta, la meditazione, il riprendersi il proprio tempo sottratto da troppi meccanismi quotidiani che spesso finiscono per sopraffarci.
Quando vado in Provenza penso. Penso molto, Penso che potremmo anche noi trovare dei modi per stare meglio. I ritmi provenzali sono lenti, fatti di cose semplici che non conoscono la fretta. Siamo noi che abbiamo fretta, qui.
In Provenza, al contrario, non si sente l’esigenza di correre, ma l’esigenza di fermarsi. In primo luogo a sentire il vento tra i capelli. Il Mistral, fresco e profumato. Sa di pulito, di libertà. A volte non è affatto gentile, con le sue raffiche sgarbate e improvvise. Ma è così, selvaggio, e io lo amo molto. Mi regala cieli di un azzurro così intenso che non puoi smettere di guardarlo. E notti limpide, stellate, immense.
Poi ci si deve fermare a sentire il sole sulla pelle. Tanto intenso da bruciare. Il sole splende sempre, alto, fino a tardi (tramonta circa 40 minuti dopo l’Italia).
Le cose da vedere sono tantissime: come ho già scritto in un post dell’annno scorso, la Provenza non è solo lavanda, anche se è particolarmente nota soprattutto per i suoi campi. Ed essendo molto estesa (molto più di quanto ci si possa aspettare), si possono considerare tre itinerari (escludendo la costa azzurra): l’itinerario della lavanda, l’itinerario del Luberon centrale e l’itinerario di Vaulcluse e sponde del Rodano (con gita ad Avignone se siete amanti del caos cittadino).
Qualunque itinierario scegliate, dovete sapere che:
-il modo migliore per assaporare la Provenza è quello di soggiornare presso le chambre-d’hotes, ossia famiglie che come in agriturismo vi affitteranno una stanza e vi offriranno una colazione provenzale super, con marmellate fatte in casa, brioches, dolci e formaggi locali. Noi soggiorniamo sempre presso le stesse tre famiglie, conosciute all’inizio un po’ per caso che nel tempo sono diventate per noi cari amici e punti di riferimento. Ormai questo tipo di sistemazioni si trovano facilmente anche su siti tipo su Booking e sono tutte situazioni super affidabili. Tutti i francesi che ho conosciuto sono gentili e ospitali.
– la Provenza è campagna e collina allo stesso tempo. La quota può superare anche i 1000 metri. Consiglio un cappello e una crema solare ad alta protezione perchè il sole è molto forte. Troverete una forte tradizione agricola con prodotti locali tipici quali: olive, mandorle, meloni, ciliegie e fragole, fichi, lamponi, uva, vini pregiati, olio d’oliva, miele, formaggi. Il paesaggio è bello perchè ricco di contrasti: si passa rapidamente dai campi coltivati alle foreste di cedri, roverelle e macchia mediterranea. Colori che variano dal giallo intenso e dorato dei campi di grano al viola della lavanda, al verde smeraldo dell’erba fresca, fino al verde più intenso di ulivi, cedri e arbusti. Il tutto contrasta con il blu del cielo e la terra rosso ocra.
Cosa mangiare (e bere) in Provenza
Cosa mangiare (e bere) in Provenza: secondo me sono ottime le carni, in particolare il manzo (da provare pavè o faux filet de boeuf alla griglia con salsa di Roquefort). Piatti tipici sono anche l’agnello (che io però non mangio) e il petto d’anitra (la famosa Canarde al miele, buonissima). Per chi non ama le carni sono sempre presenti in tutti i menu ottime insalatone miste oppure omelettes sia con farina di frumento, sia di grano saraceno. E poi la tradizione degli ottimi formaggi francesi, rinomati in tutto il mondo. Uno dei miei preferiti si chiama Faisselle, è un formaggio fresco che può essere fatto con il latte di capra, pecora (lo amo) oppure con il latte vaccino, e viene servito come dessert con miele e mandorle. Non dimentichiamo le baguettes, i famosi fragranti filoni di pane che io amo mangiare a colazione con la marmellata di lamponi, arance o albicocche.
Per quanto riguarda il bere…passerei la parola a Matteo ma la faccenda si farebbe troppo lunga. Queste sono zone di vini pregiati, forti, dai gusti decisi e barricati. Da veri intenditori. Se non siete amanti dei vini, bevetevi una buona limonade, oppure una Perrier, l’acqua più gassata del mondo, come diceva il compianto rag. Ugo Fantozzi.
Provenza: come raggiungerla
Provenza: come raggiungerla: ovviamente in automobile. Gli aeroporti più vicini sono a Marsiglia e Avignone, ma ci sono poche tratte e pochi aeroporti italiani sono serviti. Da li poi bisognerebbe comunque affittare una macchina e spostarsi, perchè la Provenza più bella e più vera è lontana dalle grandi città.
Si arriva dalla Liguria passando per Montecarlo, oppure per Cuneo o Torino (lo preferisco, perchè in genere sono autostrade meno trafficate e pià scorrevoli). E’ un viaggio lungo: da Modena a Manosque ci vogliono circa 8 ore, salvo imprevisti. Ma ne vale le pena.
Si va in Provenza: cosa mettere in valigia?
Si va in Provenza: cosa mettere in valigia? Canotte, t-shirts, pantaloncini corti, sneakers comode. Un paio di pantaloni lunghi e una felpa leggera per la sera. Uno zainetto e un marsupio possono rivelarsi molto comodi. Una giacca antivento, un foulard. Non piove quasi mai (gli unici temporali quando ci sono li becco io) ma ci sono notevoli escursioni termiche tra giorno e notte.
Nei prossimi post vi scriverò in dettaglio dei tre itinerari di cui sopra. Il periodo della lavanda è molto breve, ma se non riuscite ad andare ora, no panic. La Provenza è bella tutto l’anno e ci sono davvero tantissime cose da vedere e da fare.
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che descrizione dettagliata adesso ho voglia di andarci
belle foto!